Skip to content Skip to footer

L'inizio

fabrizio_romano_artista

Sono nato il primo giugno 1970 a Cairo Montenotte, cittadina dell’entroterra di Savona. Finite le scuole superiori, ho iniziato a lavorare come operaio metalmeccanico. Tredici anni dopo ho comprato un negozio di sali e tabacchi nel piccolo paese di Bragno, frazione di Cairo Montenotte.

Ed è proprio qui nel tabacchino di Bragno che nel 2017 ho cominciato, quasi involontariamente, il mio percorso artistico. Si tratta di un percorso strano e ambiguo, ma forse proprio per questo così entusiasmante e ricco di soddisfazioni inaspettate. Nella mia testa tutto è partito da un aforisma di Adriano Sofri, scrittore, giornalista, ex leader di Lotta Continua: «I decenni volano, sono certi pomeriggi che non passano mai». Quando l’ho letto, mi ha innescato un concatenarsi di pensieri, dovevo trovare un’attività che mi aiutasse a far passare quei “certi pomeriggi”. 

 

La svolta

Così ho iniziato a lavorare il legno e a realizzare diverse opere artigianali dopo aver visto su Youtube i video di Dave Watkins, pensionato IBM dell’Arizona e scultore.

Poi una sera, mi è capitato di vedere uno speciale sul Maestro Alfonso Fratteggiani Bianchi, noto per i suoi monocromi, diversi da tutti quelli fatti nella storia dell’arte. Le sue opere, in una certa situazione di luce e di ambientazione, mi hanno colpito molto emotivamente. Il giorno dopo sono venuto in negozio e ho iniziato a pensare al monocromo, ma partendo dalla mia formazione meccanica e chimica, sono arrivato a considerare il piombo fuso e il suo utilizzo in un contesto pittorico. Da lì è partito tutto.

 

La passione per la scienza

Ma a guidarmi attraverso questa nuova avventura non è stata solo la mia esperienza da metalmeccanico. Un ruolo fondamentale l’ha svolto anche la mia grande passione per la scienza, la fisica e la cosmologia. Da sempre infatti adoro leggere i libri di Lawrence Krauss, Jeremy Bernstein, Luca Amendola, Margherita Hack, Paul Davies, Stephen Hawking e perdermi tra i grandi misteri dell’universo.

Non avendo studi artistici, ho preso spunto dalle visioni che questi libri mi ispirano aggiungendo l’esperienza maturata in 13 anni di lavoro alle macchine utensili, tornio e fresa. Senza una base artistica è come se questa tecnica me la fossi inventata dal niente. Albert Einstein asseriva che l’immaginazione è più importante della conoscenza; per quello che riguarda il mio percorso, forse aveva ragione.

Anche la matematica ha notevole importanza per le mie opere. Le dimensioni dei miei quadri ultimamente si rifanno al numero aureo, o sezione aurea: 1,618, che sarebbe il rapporto della sequenza dei numeri di Fibonacci (0, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, ecc.), la famosa “proporzione divina”, perché danno già una visione di bellezza, una dimensione armonica delle cose.

....e per la musica

A dir la verità, l’arte visiva non è la prima esperienza artistica della mia vita. La musica è un elemento preponderante nella mia vita da quando sono piccolo. A 7 anni provai a suonare la chitarra ma ero negato, mentre, al contrario, mio fratello si rivelò portato.

Sono appassionato e collezionista di dischi in vinile, ho 1.200 vinili, 500 cd e poi le vecchie cassette. Da ragazzo ho fatto parte di un gruppo di cover rock come cantante e front-man. Ho anche composto testi e musica per alcune canzoni, a dimostrazione di una stimolo creativo che è sempre stato presente in me e che ha cercato di emergere in tutte le sue possibili forme.

Da quando mi sono buttato sulla pittura ho parzialmente abbandonato le attività musicali. Ma a volte la vita riesce a creare delle connessioni, dei collegamenti che non avremmo mai pensato. Un giorno, per semplice fortuna, mi sono accorto che nei miei quadri ci sono alcuni elementi che suonano. Anche se non è un aspetto cercato il cavetto funziona un po’ come la corda di una chitarra: quando la pizzichi suona.

Le mie opere​

Per i miei quadri ho due tipologie di soggetti preferiti. Da una parte panorami cosmici che danno l’idea di una stella, una galassia, un corpo celeste, l’universo riconoscibile. Altri sono onirici, astratti, ispirati al mondo dei Quanti, dove ognuno può vedere cosa vuole, ma difficilmente arriverà mai ad interpretare il mio pensiero.